mercoledì 15 agosto 2012

Lucidi


Quell’attesa distesa
nelle immobili frequenze
entro nel suo maglione
poi corri corri corri
ricodo la curva quella
ed i corvi  becchettavano
il calcinaccio del muro
velluto coste orizzontali
parcheggio irreparabile
allacciati cercandoti
il seno i passeri becchettavano
le briciole di una improbabile
bagneuse che non vedevo
vortiginato nel tuo profumo
di capezzoli e capelli
non sarebbe più servito
contare i minuti
lacrime asciugate e ovvio
fosse persempre
le vernici ci sono ancora
quell’attesa distesa
cercai l’ultimo bacio
e  negato
automobili liquame cataclismi
scrissi su una agenda
parole stronze e suicidiarie
e tutto era larghissimo
e tutto era troppo stretto

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