La stanchezza degli uomini
nel momento in cui abbandoni
il pensiero
dopo aver scalato le cime
il sudore in qualche misura imposto
sai in quella stanzetta lo sapevi già
ti metti la plastica anche sulle scarpe
impone l’infermiera
che contava altro
che la tua vita era nel soffio
di quella margherita di bimbo
nel pane povero dei nonni
negli arpeggi dei capelli delle ragazze
nel volere il bene degli altri
era quel sorriso spagnolo (nato
quartiere medioevale di viterbo)
che non avevi mai accarezzato
nei piccoli consumi femminili
di ansedonia
tuo padre ti ha ora raggiunto
sottoscala in diesis la portiera
sbattuta e ci salutavamo sempre così
hai vestito solo sottomarche
il tuo insegnamento morale per me
io non so fare meglio che averti
e nessun discorso finale ha mai
sfiorato la tua bellezza quel gesto
appena reclinante la testa
hai accettato il tuo traguardo
nel giardino di dio
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