domenica 11 settembre 2011
Quel viola colore
Bevo un caffè
pensieri perpendicolari
contavi tabula rasa
finisterre e le colonne d'ercole
come un uomo in disuso
come un amore sfrattato
scivoli lettera
la sera è psichedelica
stai male e vomiti
ti tieni stretta la gola
resta l'inespresso di me
sfugge alla cattura di un click
di mani
stai male e mi guardi ed è
un addio svogliato
prendo il basso elettrico
scivolo in una scala tonica
fanno male i miei occhi
fanno male i tuoi occhi
dico di si come una puttana
di provincia
arriva lo so e preparo la sintesi
la tavola e tovaglietta di lillà
una peonia è il centrino in cui
consumammo la sete di noi
in violenza di sesso stesi
sopra quella stasi eterna e lieve
fai si con la testa
come una gattina di provincia
intorno sembra esserci dio
come un uomo in disuso
come un amore sfrattato
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e cosa vivo in quel viola colore...
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