Così in un soffio d’aria
venere usciva dalle acque
aveva mal di testa
e in mano le fresie
dell’amore indaffarato
rivestì di foglie di tiglio
il suo corpo d’affanni
raccolse conchiglie
per rendere grazia al seno
nella notte di san lorenzo
latravano i cani e
un uomo urlava alle galassie
rombavano le moto
abbaiavano le sirene
lei tenne il suo passo morbido
celeste guardando il mondo
con interminabile dolcezza
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