giovedì 18 agosto 2011

Come una timida ragazza

Entrò come una timida
ragazza
la voglia di dissolvenza
sopra la stanza una vetrata
e umanità lieve ammanettata
gentilmente presa
a calci nello stomaco
all'interno di una stanzina
che sta dentro un recinto
che chiamiamo stato
e tu non hai più occhi
e tu hai solo un piccolo
ciondolo trafitto nella carne
era un portafortuna di tua madre
era un pesciolino di legno
faro desiderato e atteso  ora ti taglia
dall'alto e tu non hai più occhi
e l'onda ritrosa di quella cella
entrò come una timida
ragazza
la voglia di dissolvenza

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