sabato 27 agosto 2011

La lettera ad un amico

Ho scritto le parole con il sudore e la carta nella tristezza celeste degli abbandoni e ogni volta disilluso, ho contato di nuovo le formiche sui ballatoi di peperino provando amore. Osservavo le costellazioni estive ombre sul foglio di un faro di nave, ripensando a quei gesti, a quei difetti come un cavallo invernale che scuote la brina di dosso alla criniera. Come la tela del ragno di un attimo e in un attimo disfatta. Quella giovinezza piccola non c'è più. Se è esistita è in un fondale d''oceano, nelle cosce fenice di una ragazza di passaggio. Prendo le mollette e stendo, gocciolano quei maglioni sui piedi in una lavanda civile e misantropa. Tu lo hai fatto prima di me che sei la mia carne a cui non rinuncio. So il rumore delle tue stoviglie lavate e rimesse ad asciugare con la guarnizione di una moka espressa. Così quel genio meraviglioso e mio spende nella sua trama di disperazione la vita. Sapendo ciò che conta, sapendo di non poterlo mai più avere perchè troppo abbandonato. E' qualcosa di molto più radicale che mi inorgoglisce di te, sfinisce il dolore aspro di un animale. Meat is murder. Non è finita per nessuno credimi e me lo ripetevi sopra i sedili panoramici in quella buccia di vita scapestrata ma nelle braccia insieme.  Tu che sei il mio amico e me stesso lo sai ed hai compassione di me e per amore non la manifesti, nella tua assenza così sentita e sentita vicinissima, come in un oceano baudelairiano e angoscioso, caldo come come un supplizio d'amore di cui siamo parte. Non è finita per nessuno ti dicevo sempre, leggendo le operette morali ci siamo fottuti il culo agli stracci di porta portese. Non so quanto lo sai ma ti amo e ti adoro come fossimo in punto di morte, abbracciati nell'ultima cena a Brera, quel punto che tocca i rimasugli della nostra meraviglia faticosamente e ancora espressa. Vinti ma non scoraggiati, sfiniti senza essere stanchi, lasciati nelle lacrime senza spenderne una. Questa barbarie ci ha sorpresi senza un motivo e sento la voglia tenace di stringerti in un abbraccio solo nostro coi nostri sguardi sempre pronti a fuggire e che dolcissimamente ritrovano.

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