
Innocenza ti ho perduta in quela tortura
dei corpi, ingenuità ti ho lasciata nelle labbra
da copisteria, virtù sei fuggita all’incedere del cemento
con la velocità di una cometa e scorre giù per strada
l’insaziabile amore di te che ho scorto sgualcire
nel dolore dei baci candore ti ho abiurato nei corpi magri
della risiera di san sabba e ho implorato dio di perdonarmi
purezza solo nei pazzi avvistata
nella vita asimmetrica come una carcassa
la proiezione di te senza più nessuna forma
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