giovedì 27 gennaio 2011

L'occhione ancora


Per due volte la stessa anarchia
gli stessi narcisi che mangiai in
pillole surreali due volte
elogio le pietre di maremma
mai sfamato di quelle impronte
invisibili kandiski disegnati
dagli occhioni nella notte
quella volta sentimmo la violenza
e l’amore come una fessura crepitante
dipinsi da bambino il mio alter ego
come una catenina della cresima
e ogni volta sento quel richiamo del sangue
e mordo la mia ostia invisibile nel mare
dei cardi ed esisto solo per questo
le onde che fanno le fenditure secche
e piccoli fiori ancora
e ancora ricercando tra i sassi
il regalo di quella epifania convulsa
stesa su un prato rilucente rifrazione e
inversa dei fari su quel mondo piccolo
inverosimilmente concepito ed
io esisto solo per questo

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