domenica 2 gennaio 2011

Gli amanti


Permeabili al dolore
e fu il pandoro fu il disdoro
che tenni per metà in tasca
e per metà nella mangiatoia
dei fringuelli
abituati al precipizio degli
incroci segmentati
da marciapiede
eri nella circonvallazione sopraelevata
io a pisciare di sotto nelle parietarie
intessute nei calcinacci
e sopra un divano rimasuglio
gettati in quelle misticanze ammissibili
ti giri e c’è un murales con una svastica
nera graffiata e pisci più forte
così fu tutto estraibile e lanciabile
mentre io ne tengo ancora
accorato l’impegno.
Resistenti alle risate
e fu la gastrite e l’acquavite
ero in quella tua divina immagine
buttata in tabulazioni di violoncello
controvoglia e ancora
di quel cavalcavia sommerso in cui
sminuzzavamo le foglie per poi arrotolarle
nei pensieri sopra quel divano rimasuglio
e nudo con i corpi a squarciagola in un’agonia
di luglio riuscivamo a darci il meglio

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