sabato 28 gennaio 2012

Luigi Tenco


Urlava l’altro filo del telefono
capelli sciolti e biondi
appoggiati su un cuore disperato
e dio e la colpa lasciarono
un’impronta sgualcita nel sorriso
come un gesto
come un kamikaze
come un pensiero cortocircuito
la forza diviene un’arma
che senti di puntare alla tua tempia
come una delicatezza
come un esilio
come un saluto gioioso
come una nave ha già lasciato il porto
come gli occhi di un lupo torturato

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