Venere di contrappunto lieve
amazzone della notte triviale
feroce istante in cui non conta credere
ma solo duramente provare
gramigna che discende sui tuoi seni
lumachine di scia della mia lingua
ascoltarci nei rantolii d’amore
in un corale appiccicoso mozart
trangugiare di te la stilla morbida
appoggiarci le guance umanamente
due bestioline fresche di batuffolo
agitanti in fermenti di cristallo
trasognate amare gocce d’incoerenza
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