lunedì 25 ottobre 2010

Rondoni/Terrazze


Quando lasciammo
quel rondone
da una terrazza di tufi
sentii il mondo sorridere
scorreva la linfa nei lecci
poi le terrazze di roma
in quegli spazi angusti
dove il catrame
ti penetra la testa
e scopri un altro mondo
di miserie imposte
di pianti ricercati
nelle botte date alla moglie
maltrattamenti sublimati
in cucina e nel cesso
ti affacci dalla ringhierina
speri di essere carne
in quel minuscolo rondone
regalando alla terrazza del caos
la tua impossibile preghiera

1 commento:

  1. Difficile scegliere quale più bella tra le tue poesie.....Questa oggi mi sembra impareggiabile...dura e sublime.....

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