Indaffarati fatiscenti
altrove
nella macchina stellare
dei bei muscoli
somiglianti a sogni
in cui la quiete porta
segni vicini di rivoluzione
bella età passata e maledetta
come una ingiuria
partorita appena e pronta
a ritornar bambina nella bocca
di sangue e di lapillo contornata
indaffarati fatiscenti
altrove
nella pioviggine
che precede i passi
simulando balli da gitani
raccapezzate estasi sciancate
come una voglia
che esaurisce nei baci
il febbrile ticchettare della gioia
e non sai che ti è ancora vicino
il daino bianco delle trasparenze
delle sbornie solenni di un ricordo
scivolano le cosce sussurrando
le transumanze dI un amor divino
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