martedì 29 novembre 2011

E la mattina è svelta e sai che fare



Abbiamo conosciuto oramai
tutti i mali del mondo
parola per parola
lettera per lettera
come un vestibolo
dove l’amore è acceso
e reclinato ogni volta
nella scomparsa per disattenzione
per mancanza di avvedutezza
per orgoglio e per odio
e non sapete la vostra faccenda
come sia piccina e triste
presi nella consueta boria d’élite mittel
senza nessuna cura se non gli
ossi spolpati ai seguaci di cazzate inenarrabili
che chiamate raggiungimento di carriera
o del sé piccole nauseabonde scialuppe
di cui son parte con cordame fresco
Abbiamo conosciuto oramai
tutti i mali del mondo
pronti a ripeterli in una cantilena
e il dolore si accende se non l’altrui
il nostro nella convulsione ingannevole
di additivi eccipienti filler conservanti
ancora morti seppur di respiri e chiacchiere
travolti, con una barbetta intelligente
e i capelli lunghi detestabili troie di regime
prendete angoscia ad ogni mal di testa
prodotti di erboristeria consigliati in sigillo
solamente l’oblio e l’aes triplex può salvarvi
non sapevo anche tu fumi la pipa?
fanne buon uso piccola gattina
di dolcissimi pensieri manicomiali presi
per vezzi di signorina dabbene
fanne buon uso amico mio campione
di giravolte dilettanti e vuote
e dei silenzi pensosi
nequizie rivendute al macellaio
ed essere te sai che non ti basta
e la mattina è svelta e sai che fare
deludi te stesso in un pensiero brillante
sparisci almeno dalle palle fai del bene
invece gonfi il petto le gomme toscane della bici
cammini con un binocolo da vecchio
simile a un congedato da sputacchio

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