mercoledì 13 luglio 2011

Jacques Tati

Hai inseguito carretti
travestendo da clochard
il tuo genio perfido
di bambino
così eri la terza dimensione
o la quarta tua sola e surrealista
giocavamo a freccette
sulle chiappe delle passanti
e aprivamo le bottiglie
con la lama di uno scisto
quando passò il carro della fine
immagino le tue risate nel vedere
le velette e gli amici che fingevano
una qualunque forma sociale d'etichetta
eravamo insieme quella volta
che sprofondò il palco di le havre
e cadesti apparentemente nel camerino
della vedette uscendo fintamente
spettinato dalla botola del suggeritore
con ardore di volpe e con gli occhi
di un amore

Nessun commento:

Posta un commento