Disegna il rumore
della diagonale ferroviaria
il punto mobile di quel semaforo
lampeggiante
ancora non aurora
filari di tigli o di cemento
strisce in dissolvenza
e non puoi capire
quell’attesa life style
quelle preghiere intime
regalate ai fanali
passa una volante
e ti squadra
quelle parole che definiresti
banali
come semi germinati dall’acqua
nella carestia dei segni secchi
era possibile aspettare l’infinito
come un incontro consacrato
nella leggerezza che chiameresti
confine
e in un gesto normale
il valore immortale
e succede che poi
resta solo vaghezza
e il cielo è scuro
come mantelli di tortora
passa una volante
e ti squadra
piangendo di te
piangi del mondo
lasci le parole nell’angolo
delle siringhe e dei profilattici
e degli stecchi dei gelati
consueta rassegnazione
alla ragione di un’ingiustizia
di un insensato dolore
sanguini ancora candido o il volto
di una bufera ha il vapore
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