sabato 2 ottobre 2010

Lo stronzo di cane Gawith Hoggart


Di quei giorni che attendi l'amico americano con la cambusa vuota. 4 cassettini e pezzi di libreria punteggiati di scatolette vuote. lattine di simmenthal o insalatissima riomare da pattumare.
di quei giorni che ti butteresti dal terzo piano per precipitare su una palma nana.
di quei giorni olimpici che per non infilarti la tastiera del pc in gola già meriti un bronzo e se trovi il giudice corrotto la medaglia di legno.
di quei giorni che alle 4 di mattina prepari lo zaino già sudato mentre la città è morta, sepolta e già puzza di lisca.
li spulci i cassetti e trovi di tutto. gli assaggini al rhum e al limone, quelli che per fumarli devi aver lasciato il biglietto di saluti, la scatola buona che tintinna ma dentro ci trovi una ministilo e bestemmi.
di quei giorni in cui speri che a ferragosto piova per ciulare il vacanziero, solo per giustizia superiore non perchè sei bastardo dentro. perchè la vacanza ha già implicita la quotidiana prigionia, l'inaccettabile museruola annuale....
è lo sballo che non diverte è l'animatore da prendere ad acciaio inox in faccia.
con tutti questi frammenti di pensieri spunta uno stronzo ritorto di g&h brown irish e una scatola di golden virginia ex personal pipe, ex monopolio ex de mia zia nicoletta ecc. e allora che fai? li mescoli al 50% li inumidisci con qualche sputacchio e li lasci lì nel barattolo buono.... ad amalgama.
dopo due minuti ti sei rotto le palle e già lo fumi...... buonissimo come una frustata di brezza. forte come una mareggiata livornese quando gli ombrelloni paiono cavalli sderenati da mortaio.... è buonissimo l'intruglio, chi può se lo faccia, diluendoci le armonie di un sorriso.

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