domenica 5 settembre 2010

Il barattolo


prologo:

aggiudicazione di una tin di balkan sobranie smoking mixture 2 oz, aperto
dal padre della gentile sconosciuta inserzionista statunitense 25 anni fa
e lasciato in un cassetto polveroso dello stato di NY. il residuo, circa
una oz e mezza arriva a viterbo (maremma, central italy) il 4 luglio
scorso.



apro. è quasi integro. non polverizzato il latakia come le mie attese
funeste avevano messo in conto; gli orientali ancora belli belli e i
virginia rossi un po' spenti e stropicciati. ma è lui. è lui. umidifico
tre giorni con una giaretta brebbia in caolino. è lui.
il barattolo.... che ha fatto un viaggio meraviglioso nello spazio e poi
nel tempo e poi di nuovo nello spazio. il barattolo che è stato semente
siriana e mano callosa e sole d'affrica. il barattolo che esiste perchè
la natura ha generato, in un meccanismo perfetto, C6 H12 O6. il barattolo
che ha sentito il suono delle pulegge scricchiolanti carovane sopra
stradine sconnesse e pozzanghere di tortore notturne. lo guardo il mio
barattolo. un barattolo adimensionale che sarebbe piaciuto ad alberto
einstein. il barattolo che ha visto tuniche di bimbe turche, che ha
riposato insieme al bestiame magro, che ha incrociato gli occhietti
inglesi di un commerciante in abito doppiopetto di lana ed è stato
prodigo frutto di sudore greco.
il mio barattolo che è salito sopra una macchina volante e che ha trovato
spazio in uno scaffale di new york city. il mio barattolo è stato umile
rugiada e bramosia di dollari mai incassati. il barattolo che è stato
aperto e lasciato immobile come in una attesa omerica di essere mio per
mano di una piccola inconsapevole nausica.
poi lo fumo. questo che NON è il mio barattolo. è una meraviglia, un perù
della via lattea. è il tempo che passa e ci disegna, è la nostra attesa
che non termina e che ci collega al divino...

epilogo:
è l'amore che ci mettiamo.... se no si faceva altro

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